lunedì 23 marzo 2015

tecniche: lo stiacciato di Donatello (bassorilievo marmoreo)

Ecco un video chiarificatore della tecnica artistica dello stiacciato.
Con stacciato si indica un rilievo scarsamente sporgente, ovvero un rilievo appiattito, dal piano di fondo e che rende in prospettiva il volume reale dei corpi raggiungendo cosi effetti pittorici. Un'arte fatta di delicati segni e linee che unisce la tecnica scultorea a quella pittorica avvalendosi degli studi prospettici elaborati da Brunelleschi.

La tecnica dello stiacciato fu particolarmente usata da Donatello, Desiderio da Settignano e Lorenzo Ghiberti nel '400.

Lo stiacciato viene adoperato da Donatello non soltanto nei rilievi marmorei, ma anche in quelli bronzei (naturalmente lavorati con procedimenti diversi da quelli illustrati nel video!) come possiamo vedere ad esempio nel "banchetto di Erode" che fa parte delle decorazioni che arricchiscono il pregiato fonte battesimale della cattedrale di Siena.

Donatello, Banchetto di Erode, 1425-27, Fonte battesimale del Battistero, Siena
Il pannello in bronzo venne realizzato da Donatello per essere inserito nel fonte del Battistero di Siena. La scena è una rappresentazione sincrona del sacrificio di san Giovanni Battista.
 La storia in breve è la seguente. Re Erode aveva un’amante, Erodiade, la quale odiava il Battista per aver subito da lui un rifiuto. Erodiade aveva una figlia, Salomè, di avvenente bellezza, della quale anche Erode era un «ammiratore». Erode, durante un banchetto, chiese a Salomè di danzare per lui. La madre colse la richiesta quale occasione per vendicarsi di san Giovanni Battista: disse alla figlia di accettare, ma solo in cambio della testa del Battista. Erode acconsentì, Salomè eseguì la sua danza (nota come danza dei sette veli), e quindi a tavola, durante il banchetto, venne presentata al re la testa di san Giovanni Battista.

Il pannello racconta questa storia riproducendo tre momenti
(1) Oltre la prima arcata un suonatore simboleggia la danza effettuata da Salomè; (2) nell’arcata successiva si intuisce il momento della decapitazione, (3) ed infine in primo piano vi è il momento finale, quello della presentazione ad Erode della testa del santo.
 I tre momenti sono collocati in tre spazi diversi, che vengono scanditi in profondità grazie all’accorta applicazione delle leggi prospettiche. Negli stessi anni Masaccio applicava gli analoghi principi nella realizzazione delle sue opere pittoriche, attestando come, in pratica la prospettiva compare nelle arti figurative intorno alla metà del terzo decennio del XV secolo. Da questo momento essa diverrà un patrimonio comune a tutti gli artisti successivi.
Da notare, in questo pannello, oltre alla costruzione prospettica, anche la grande ricchezza narrativa e formale dell’opera. La realizzazione a stiacciato dell’opera consente, a Donatello, di sperimentare effetti pittorici usando non le masse ma il chiaroscuro creato dai panneggi. 
Benché la storia abbia il suo centro significativo nell’angolo in basso a sinistra (dove la testa del Battista viene presentata su un piatto a Erode), l’immagine ha una costruzione decisamente simmetrica, segnata soprattutto dai due gruppi ai lati della scena. L’infittirsi dei panneggi crea infatti passaggi chiaroscurali così intensi che, all’occhio, appaiono quasi come due masse, o due campi scuri, che fanno da base simmetrica alla leggerezza e chiarezza della parte superiore.
L’opera, quindi, pur nelle sue contenute dimensioni, appare densa non solo di significati narrativi, ma anche di ben studiate scelte formali e stilistiche.
(Testo tratto da: http://www.francescomorante.it/pag_2/204cb.htm )

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