lunedì 23 febbraio 2015

la pittura di Masaccio

Leggiamo insieme l'opera "il tributo della moneta" affrescata da Masaccio nella cappella Brancacci in Firenze.


Qui un video (senza audio) ci porta a visitare virtualmente la cappella Brancacci che è sita all'interno della piccola chiesa di S. Maria del Carmine a Firenze


PER APPROFONDIRE...

Da questo blog http://storiedarte.blogspot.it/2011/06/4-lombra-e-masaccio.html?view=magazine  traggo un'interessante lettura sul capolavoro di Masaccio: la cappella Brancacci, e più in particolare sul ruolo che assume l'ombra delle figure, elemento finora trascurato dai pittori e che ci mette in evidenza la grande rivoluzione che Masaccio opera nella pittura rinascimentale.


Ne estrapolo un passaggio:
 
[...] Per la prima volta un ombra vera, reale, compare nella pittura dell’Occidente.
E’ un “ombra portata”, secondo la definizione scientifica: è quella che un solido proietta sulle superfici circostanti. 
Ed è perciò che  dà l’impressione che i corpi abbiano una massa, che siano reali.
Lo scopo di Masaccio è  questo: dare verità alle scene, rivestire i corpi di carne, dar loro le giuste proporzioni, fare in modo che  non solo sembrino, ma che diventino, davvero, corpi veri, tangibili che occupino uno spazio riconoscibile  e  abbiano  un rapporto con lo spazio intorno.

[...] E’ lì che si è cominciato a  mettere al centro della pittura l’uomo, la natura,a concepire i corpi come corpi vivi e non come rappresentazioni, a racchiuderli in uno spazio misurabile, a “sfondare” la parete e, con il nuovo strumento della prospettiva, a creare la profondità, a trovare, nella pittura, la terza dimensione. Oggi diremmo, a dipingere in 3D.
[...]
Per capire la differenza con la pittura contemporanea, basta guardare la scena del Peccato originale dipinta da Masolino, sempre nella Cappella Brancacci:
Qui Adamo ed Eva  sono raffigurati  frontalmente. 
L'espressività è affidata solo ai gesti delle braccia. 
L'atmosfera  è più da favola che da scena sacra. 
Anche il serpente  tentatore occhieggia con eleganza dal tronco dell'albero. 
La raffinatezza, il tono favolistico l'attenzione ai dettagli, come le foglie dell'albero descritte una a una, sono tipici dello stile tardo-gotico. 

I corpi, invece, rispetto a quelli dipinti da Masaccio, sembrano quasi evanescenti, sembrano non avere massa.
Non si potrebbe meglio descrivere la differenza  di come abbia fatto Giorgio Vasari, il grande storico dell’arte italiana,  scrivendo che prima di Masaccio le figure “stavano in punta di piedi”, mentre con lui sono “coi piedi in sul piano” cioè, poggiano a terra, sono salde. 
 





















Di seguito alcune mappe concettuali utili per riassumere il lavoro di Masaccio e per presentare sinteticamente le sue opere maggiori:





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